sabato 7 luglio 2012

Notte. "I gelsomini notturni"

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Notte.
"I gelsomini notturni."

"E s'aprono i fiori notturni,
nell'ora che penso a' miei cari."

[Pascoli, Il gelsomino notturno.]


Un gelsomino notturno.
John Watson è arrivato a questa conclusione, Sherlock non può essere altro.

Gelsomini notturni. Sono fiori strani, che si schiudono solo al calar della sera rilasciando un profumo intenso e inebriante. Il profumo del detective.
Dal canto suo, John è sicuro che, anche girando il mondo, non potrebbe mai trovare una fragranza così. E' unica, come l'uomo al suo fianco.

Nel linguaggio dei fiori il gelsomino è simbolo di grazia ed eleganza; lui pensa che non potrebbe esserci una definizione più azzeccata per Sherlock.
Sono esternamente freddi, questi fiori; si nascondono da tutto e da tutti alla luce del sole. Ma, in realtà, spesso la differenza tra "freddi" e "spaventati" è fin troppo sottile.
Lui è dell'idea che Sherlock sia ferito. Il gelsomino notturno, per quanto sembri invincibile nella sua corazza giornaliera, è in realtà caratterizzato da una delicatezza spaventosa.
Basta un soffio per far volare via i piccoli petali, così il bocciolo si richiude su se stesso, proteggendosi e nascondendosi da tutti.
E' pericoloso avere a che fare con un fiore del genere; si rischia di farsi del male. Perché i gelsomini notturni sono fiori instabili, folli, diversi, eppure così meravigliosamente belli che risulta impossibile non esserne affascinati. E così, a rischio di pungersi le dita o peggio, distruggere la corolla, qualcuno cerca comunque di afferrarli.
E qualche volta, raramente, il gelsomino risponde, e succede quello che nessuno potrebbe prevedere: cullato dalla tranquillità della notte ed accompagnato dal lento frusciare delle foglie causato dal vento, il gelsomino si schiude.
Ed è un'esplosione di colori e di profumi, un miscuglio indefinito e stupefacente che lascerebbe chiunque senza parole.
E' per questi momenti che lui vive. Quando la sera il cervello perde il controllo per lasciare spazio al cuore, quando i pensieri cedono per far spazio ai sentimenti, quando il consulting detective va via, lasciando unicamente lo Sherlock indifeso, quello che lo abbraccia senza motivo e quello che bacia l'intera notte, insaziabile, lentamente e languidamente.
In quei momenti in cui non sono più due persone, due uomini, ma 
una cosa sola. Gambo e corolla. Stelo e petali. Un unico corpo e un'unica anima. Loro due insieme contro il mondo.
Qualcuno definirebbe John Watson un masochista per essersi avvicinato così tanto a Sherlock Holmes, qualcuno già l'ha fatto...eppure lui non può fare a meno di ignorarli.
Perché ha già deciso che ne vale la pena, ogni singolo giorno.
John lascerà la loro unione fiorire imperturbabile, nel buio. Come i gelsomini notturni.



(16/06/2012)

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