venerdì 20 luglio 2012

I never wanted this




Passi veloci e terrorizzati scandiscono il tempo nella sala vuota e semidistrutta.
Un grido esigente; pugni stretti che temono ciò che già sanno; occhi spalancati in cerca del minimo indizio che gli dica dov'è lei, come sta. Spalle tremanti. Fiato corto.

 «Pepper!»
Silenzio.

 «Pepper!»
Ancora, nessuna risposta.
Sale le scale, controlla la cucina, scava tra le macerie del salotto, percorre tutti i corridoi, l'ansia a premergli contro lo sterno, impedendogli di respirare, lasciandogli sapore amaro sulle labbra.
E proprio quando ormai sembra aver perso la speranza, improvvisamente, la vede.
Fili rossi spuntano dal basso del pavimento, occhi meravigliosi sono spalancati sul mondo, lunghe gambe diafane strette intorno all'esile corpo di donna.
 «Pepper? »Il grido diventa sussurro.
Ma Pepper non risponde.
Le folte ciocche dei suoi capelli non sono l'unica cosa scarlatta, lì. 
Fiotti di sangue scintillante rotolano ai suoi piedi, circondandola e macchiando il vestito celeste che indossa, che le ha regalato lui, che hanno comprato solo qualche mese fa, quando si son detti  'ti amo' per la prima volta.
E le supposizioni divengono certezza. Il timore è angoscia. Lo sterno si comprime. 
Gli occhi si chiudono, incapaci di sopportare il peso di  un abbandono inaspettato. Del suo abbandono.
I pugni si aprono in segno di resa, sconfitti. Le spalle crollano definitivamente. Le gambe cedono. 
Poco dopo, a tentoni, raggiunge il suo fianco toccando, accarezzando, stringendo.
Pepper non risponde. I suoi meravigliosi occhi sempre spalancati sul mondo e, guardandoli, Tony capisce.
Poche parole, sussurrate con voce roca: 
 «Mi dispiace. Non volevo che andasse così.»
Ma Pepper non risponde. I suoi meravigliosi occhi spalancati sul mondo.
Pepper non risponde e non lo farà mai più.

Nessun commento:

Posta un commento