Contagiata da Full metal alchemist °-° si vede?
Maschere
Nascondere i propri sentimenti è comune quanto rivelare i propri segreti.
Nascondere i propri sentimenti è comune quanto rivelare i propri segreti.
Giovanni Soriano, Finché c'è vita non c'è speranza, 2010
Amy Pond avanzò lentamente nel TARDIS e si sedette sulla poltroncina su cui era solito rilassarsi il Dottore.
Si rese conto, con un sorriso amaro, che la vita era davvero ironica.
Adesso che ci pensava, si accorse di essersi sempre chiesta come fosse il suo volto, oltre le maschere che portava.
Quale effeto avevano sul suo viso le emozioni come gioia, dolore, amore, dolcezza; cosa poteva esserci al posto di quell'espressione eccitata, o di quel sorriso finto.
Era da quando l'aveva conosciuto che aveva notato questa sua particolarità.
Il Dottore non mostrava mai le sue vere emozioni, le teneva strette a sè, come fossero gioielli preziosi, e le nascondeva al resto del mondo.Perfino a lei,la suaAmy Pond.
Non molti se ne accorgevano, come Rory.
Amy si ritrovò a pensare che invece lui non aveva notato un accidenti.
Anche perché, il Dottore era bravo a far finta di niente. Ma non poteva ingannarla, non lei.
Il primo impatto che si aveva, quando lo si conosceva era di un uomo folle e malato. Poi di un eroe (sempre folle e malato, eh!) Ma c'erano volte, -occasioni speciali- in cui le maschere cadevano e il Dottore compariva per quello che era, senza coperture, senza nascondigli, solo lui.
Erano occasioni rarissime, come quando, con la meraviglia negli occhi, ti parlava del suo pianeta, quasi lo avesse davanti.
Allora, a sentirlo parlare, ti si stringeva lo stomaco. Perché, nella sua voce -così vera, profonda e commossa- capivi quanto avesse sofferto e quanto fosse forte.
Amy si era sempre chiesta come fosse il suo sguardo, i suoi occhi, quando parlava della persona amata -anche se temeva di scoprirlo un giorno rivolto a qualcuno-
Il Dottore agiva con astuzia, riflettendo e calcolando ogni minima azione, ogni risposta, ogni lettera e sopportava tutto, finché era lui a subire.
Ma se qualcuno osava toccare lei o Rory, oh, gli conveniva fuggire.
Le bastava pensare alla sua furia durante la battaglia di Demons Run, lo aveva temuto persino lei!
Amy si trovò a pensare che leggere nei suoi occhi le sarebbe dovuto bastare. E lei si sarebbe accontentata, se solo avesse saputo il prezzo del suo chiedere, quello che ne sarebbe derivato...
La maschera del Dottore era rimasta intatta, durante tutto quel tempo, qualsiasi cosa facesse, qualsiasi fossero i suoi veri sentimenti, erano nascosti da quello stato di "finta" energia e eccitazione per la prossima meta.
Ed era rimasto così, finché, un giorno, per puro caso, non erano finiti a Londra, nel 2005.
Si erano fermati a comprare delle patatine fritte ed erano andati a sedersi su una delle panchine del parco.
Era stata una richiesta di Amy, quella di andare lì. Voleva passare una serata come faceva sempre da bambina, "stelle e patatine"
Si stese sull'erba insieme al Dottore, che cominciò a dirle il nome di ogni singola luce in cielo. Ascoltò affascinata.
Successe tutto in poco tempo, sentì una fitta al braccio, si voltò di scatto e urlò per il dolore.
Il Dottore non fece in tempo a muoversi che qualcosa di indefinito gli crollò addosso, rovinando a terra.
Una persona,era una persona...una donna per la precisione, bionda.
-Scusi, scusatemi!- cominciò a dire la ragazza.
Il Dottore si massaggiò il collo, poi diede le diedi una mano.
-Oh, non si preoccupi, non ci aveva-si arrestò di colpo.
I suoi occhi si spalancarono, le labbra si mosserò, ma non ne uscì alcun suono, lo vide tremare.
La calma e il sorriso erano sparite dai suoi bei lineamenti per troppo tempo, rispetto ai suoi standard.
Amy era sconcertata, cosa di così tremendo doveva essere successo, per farlo restare in quello stato?
La sconosciuta lo guardò interrogativa, agitando la mano per farlo continuare.
La maschera non rimase giù a lungo, e lui si apprestò a riprendere la recita.
-Notati. Scusi, dobbiamo andare- E, detto questo, afferrò Amy per un braccio, lasciando in quel parchetto una ragazza confusa e una porzione intera di patatine.
Si chiuse la porta del TARDIS alle spalle e si accomodò su una delle poltroncine, lo sguardo di nuovo afflitto, gli occhi lucidi.
In risposta alla domanda insespressa di Amy, cominciò a parlare.
-Il suo nome è Rose Tyler-
Quella sera, seduto sulla poltroncina nella sua cabina blu, il Dottore raccontò ad Amy una storia che gli sembrava così lontana, le parlò di amore, di lotta, di dolore, e...di perdita. Le raccontò tutto, con il cuore in mano, sincero come non era mai stato. Nessuna maschera a coprirlo.
Dal canto suo, Amy ascoltò ogni singola parola, confortandolo, incoraggiandolo e aspettandolo quando ce ne fosse bisogno.
Per tanto tempo, Amy Pond si era chiesta come si manifestassero le emozioni allo stato puro, sul volto del Dottore.
Per tanto tempo, aveva lottato con la curiosità.
Da quel giorno, si chiese se il prezzo che era stato pagato, per tutta quella onestà, non fosse stato terribilmente, orribilmente alto.
Aveva sentito parlare della "legge dello scambio equivalente", una volta.
Dicevano che era quella a far girare il mondo; eppure, in quel caso le sembrava terribilmente ingiusta e sbilanciata.
Se per aver qualcosa, bisogna essere pronti a dare qualcosa del medesimo valore,allora,si chiese mentra accarezzava i capelli dell'alieno stretto al suo fianco :cosa si può dare ad un uomo,dopo avergli tolto la donna che ama?
( 06/08/2011 )
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