lunedì 24 settembre 2012

Quindici secondi

Quindici secondi.
Impressionante quante cose si possano fare in così poco tempo.
Virginia "Pepper" Potts, con la sua vita piena di impegni, lo sa bene.
Possono essere brevissimi. Come quando ha uno dei giornalieri battibecchi con il suo odioso capo senza cui, in realtà, non riuscirebbe a cominciare bene la giornata.
Oppure possono durare un'eternità, come quando deve convincere il sopracitato insopportabile miliardario a partecipare alle riunioni per la sua azienda. 
Impiega quindici secondi per indossare il suo professionale tailleur per andare a lavoro.
In quindici secondi prepara la sua immancabile tazza di caffè mattutina e in altrettanti percorre la strada dall'ascensore al suo ufficio.
Le basta lo stesso tempo per riscaldare la cena di Tony Stark quando lui si rifiuta di farlo.
In quindici secondi riesce a firmare ben dieci fogli, e questo è un record.
E' anche quanto impiega per far tornare al loro posto le ridicole giornaliste con cui il suo capo va a letto.
Quindici secondi per una veloce domanda al migliore I.A. del mondo e altrettanti per organizzare gli incontri del giorno dopo.
Ci sono voluti quindici secondi, quel giorno, per convincere Stark a partire per l'Afghanistan con il suo aereo privato.
Quindici secondi la sera per sciogliere la perfetta coda di cavallo che si è fatta impiegando lo stesso tempo, alla mattina.

Il telefono squilla quattro volte, quindici secondi, e Pepper risponde con tono professionale, come sempre.
 «Potts.»
 «Pepper, sono Rhody. C'è stato un problema e Tony... »

Quindici secondi di silenzio, quindici secondi per capire, quindici secondi perché il terrore raggiunga il cervello e paralizzi le ossa.

 «Mi dispiace.»

Quindici secondi è il tempo che impiega un cuore a spezzarsi.
Quindici secondi, e poi nient'altro. 

24/09/12



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